Toscana parchi naturali nazionali e oasi

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La maggior parte dei Parchi Naturali della Toscana è concentrata nella provincia di Grosseto. Il più conosciuto e forse il più importante è il Parco Naturale della Maremma. Esso racchiude i monti dell'Uccellina ed è la riserva naturale più monitorata della Toscana. Qui non si presta attenzione solo a paesaggio e vegetazione, il parco naturale è anche meta prescelta da molte specie di uccelli nella stagione migratoria e rappresenta un ideale habitat naturale per cavalli e bovini allo stato brado o allevati all'aperto, sorvegliati dai butteri, i tradizionali guardiani maremmani. Nella Laguna di Orbetello e a sud di questa, intorno al Lago di Burano, il WWF ha realizzato rifugi faunistici che rappresentano territori protetti per la tutela di numerose specie di uccelli. Altra oasi WWF è quella della palude degli Orti Bottagone nel comune di Piombino, a pochi chilometri dalla citta. L'intero arcipelago toscano è stato riconosciuto Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano. Questo ha determinato limitazioni talvolta molto gravose per l'edilizia e per la pesca. A nord-ovest della Toscana, a sud della Versilia, si estendono il Parco Naturale Migliarino, S. Rossore e Massaciucoli, in cui si trovano ampie distese di pinete e macchia mediterranea. Il parco comprende anche la foce dell'Arno e la pineta nei dintorni della costa pisana. Il Parco Naturale delle Alpi Apuane include parte della Garfagnana, ma si sviluppa soprattutto lungo e Alpi Apuane con le loro gigantesche cave di marmo di Carrara. Esistono molti altri territori più piccoli che in Toscana sono tutelati, tra i quali rientra che il Monte Amiata. Alcune parti di questo meraviglioso e incontaminato parco possono essere visitate in gruppo, mentre altre riserve animali sono accessibili solo singolarmente. Qui vivono in liberta i lupi, ma è difficile avvistarli. Segnaliamo alcuni fra i più importanti parchi toscani.

Parco naturale della Maremma
foto_parco_San_Rossore Il Parco Naturale della Maremma è nato nel 1975 ed è gestito dalla Regione Toscana Ente Parco. Si estende lungo il tratto meridionale della costa maremmana da Principina a Mare fino a Talamone. Il suo territorio si può dividere in una zona a nord del fiume Ombrone, la Palude della Trappola, ed una a sud con i Monti dell’Uccellina. La prima zona, tutta pianeggiante con acquitrini, pozze d’acqua e dune litoranee, è caratterizzata da una scarsa vegetazione. Partendo dalla spiaggia verso la duna si distinguono formazioni costituite da ammofile, gigli marini, eringi e soldanelle, mentre nella zona retrodunale crescono lentisco e olivastro, piante che precedono la vasta pineta granducale (600 ettari di pini domestici e marittimi). Sempre vicino alla costa regna incontrastata la classica macchia mediterranea con prevalenza di leccio e filliree, corbezzolo, eriche, ginepri coccoloni e lici. Nell’entroterra alle specie sempreverdi si associano specie caducifoglie come orniello cerro, roverella, acero minore e sughera. Numerosa la fauna, tra cui il cinghiale e il daino, e l’avifauna. Sono presenti anche istrice, tasso, volpe, riccio, donnola, faina e nutria. Tra gli uccelli acquatici da segnalare codoni e fischioni, germani reali e alzavole, moriglioni, mestoloni, morette e marzaiole. Oltre agli anatidi è possibile osservare chiurli, cavalieri d’Italia, aironi, falchi di palude, albanelle reali e albanelle minori.
- Quando visitare il Parco:
con modalita diverse a seconda del periodo Estivo - dal 15 giugno al 30 settembre - o del periodo Invernale - dal 1 ottobre al 14 giugno - (vedi disciplina di visita)
La visita è preclusa nei seguenti giorni o periodi: 25 Dicembre - 1 °Maggio (chiuso il pomeriggio)
N.B. Si consiglia la visita nei periodi di Autunno - Inverno - Primavera, facendo presente che nei periodi di maggior afflusso propri delle festivita Pasquali, del 25 Aprile, del 1° Maggio e Ferragosto possono determinarsi delle difficolta per l'accesso al territorio del Parco in relazione al numero chiuso dei visitatori ammessi per ogni giorno di visita. - Informazioni - prenotazioni - ingresso: Alberese Centro Visite del Parco: via del Fante - tel. (0564)/40.70.98 - fax (0564)/40.72.78 Possibilita di acquistare pubblicazioni ed altro materiale dell'Ente Parco. Uffici Amministrativi: Alberese - loc. Pianacce - tel. (0564)/40.71.11 - fax (0564)/40.72.92

Parco Regionale di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli
Il Parco Regionale di Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli, istituito nel 1979, si estende per circa 24.000 ettari localizzati lungo la costa compresa tra Viareggio e Livorno. Pur essendo al centro di un'area fortemente urbanizzata, questo territorio ha mantenuto notevoli caratteri naturali, tanto che vi si trova uno dei rari esempi di area costiera non edificata.
-Centri visita:
Il Parco Naturale di Migliarino San Rossore Massaciuccoli, consapevole dell'importanza del lavoro di divulgazione dei valori e delle specificita della propria area, ha previsto l'apertura di numerose strutture da adibire a centri visita. La finalita di tali centri, ubicati nel cuore di ciascuna delle sette Tenute del Parco, è soprattutto quella di fornire ai visitatori strumenti mirati ed efficaci per la conoscenza degli ambienti protetti. Attualmente, dei 13 centri visita previsti nei piani del Parco, due sono funzionanti tutto l'anno: il centro visite della Tenuta di San Rossore ed il Centro visite della Tenuta di Coltano il quale è parte delle strutture del Centro di Educazione ambientale Villa Medicea.
- Il Centro Visite della Tenuta di San Rossore: organizzato in "tenuta" nel corso del XVI secolo il territorio di San Rossore è stato oggetto nel corso dei tre secoli successivi di numerosi e massicci interventi di ordinamento idraulico, forestale ed architettonico. Gli edifici delle Cascine Vecchie, ristrutturati intorno agli anni '30 dell'Ottocento durante il secondo periodo lorenese, rappresentano oggi uno dei centri del Parco . Presso il centro visite sono disponibili tutti i materiali illustrativi del territorio del Parco e della Tenuta di San Rossore. In più è attivo un servizio di visite guidate con mezzi ed itinerari differenziati a seconda delle esigenze del visitatore. Informazioni e prenotazioni Per le visite guidate a piedi, in bicicletta, in pullman, in trenino: Centro Visite San Rossore (loc. Cascine Vecchie) tel. 0039-050-530101 E-mail: visitesr@tin.it Per le visite guidate a cavallo: sig. Fabio Tani, tel. 330-778623
- Il Centro Visite Villa Medicea di Coltano: il Centro Villa Medicea di Coltano è il punto di partenza per una conoscenza complessiva del territorio del Parco sotto l'aspetto naturalistico, storico e ambientale e costituisce uno dei servizi compresi nell'ambito di quelli offerti dal più vasto ed articolato Centro di Educazione ambientale sorto di recente appunto presso la Villa Medicea. All'interno della Villa sono stati ideati spazi per lo svolgimento di educazione ambientale. Vi è dunque il centro visite, ricco di materiali sul Parco, ma anche di laboratori didattici, di aule multimediali, di sale museali, di sale convegni e di una foresteria. Tutte le iniziative sono curate da guide ambientali altamente qualificate e si articolano in escursioni differenziate nel territorio del Parco Informazioni e prenotazioni direttamente presso il Centro visite Villa Medicea Via di Palazzi,21 - 26100 Coltano, Pisa tel. 050.989084- fax.050.989051
- Il Centro Visite La Sterpaia: il Casale La Sterpaia si trova all'interno della Tenuta di San Rossore ed è uno dei Centri Visita del Parco. Recupero di un ottocentesco annesso agricolo, è una struttura polifunzionale per l'accoglienza giornaliera e residenziale. Foresteria, punto ristoro, sale seminari, aule didattiche, spazio espositivo e un'area esterna attrezzata. E' disponibile materiale illustrativo del Parco. Degustazione e vendita prodotti tipici del Parco. Partenza escursioni a cavallo e in carrozza. Informazioni e prenotazioni Tel. 050.523019 - Fax 050.523022

Parco Naturale dell'Arcipelago Toscano
foto_vista_vetta_Monte_Capanne_Isola_d_Elba Include le sette isole dell'Arcipelago Toscano: Elba, Capraia, Gorgona, Pianosa, Montecristo, Giglio, Giannutri. Si tratta di isole di formazione geologica assai diversa: Capraia é vulcanica, il Giglio e l'Elba sono prevalentemente granitiche. Una grande varieta geologica che influenza forma e paesaggio di ciascuna isola. L'antichissima presenza dell'uomo, testimoniata dai ritrovamenti e dalla lunga tradizione di lavorazione dei minerali, ha prodotto profondi cambiamenti nella vegetazione originaria e i boschi di leccio restano solo in alcune parti dell'Elba, mentre la macchia mediterranea é la vegetazione dominante. L'Arcipelago Toscano ha rappresentato un'importante area di rifugio e di collegamento tra il sistema sardo-corso e la penisola. Da questa storia la presenza nell'Arcipelago di specie di animali e vegetali estremamente focalizzate, formatesi nei periodi d'isolamento, assieme a specie presenti solo in Corsica e in Sardegna. Presenti colonie di uccelli marini, berte e gabbiani, tra i quali il raro gabbiano corso, specie endemica del Mediterraneo e presente in Italia in pochissime localita. Sporadicamente segnalata la foca monaca mentre è possibile l'avvistamento di cetacei.
- Case del parco :
le Case del Parco sono state progettate e realizzate con il preciso intento di avvicinare il turista agli straordinari valori geologici, biologici e culturali dell'Isola d'Elba e delle altre isole dell'Arcipelago, facendogli percorrere un itinerario per immagini che illustrano gli angoli più suggestivi del territorio. Il progetto "Case del Parco" ha visto due anni fa l'inaugurazione dei centri visita:
- Casa del Parco di Rio nell'Elba in Loc. I Canali;
- Casa del Parco di Marciana ai piedi della Fortezza Pisana, sovrastata dai 1018 metri del monte Capanne;
L'allestimento dei centri visita, veri e propri centri didattici, sta tuttora continuando per contribuire al perfezionamento del progetto complessivo di divulgazione e promozione del patrimonio ambientale e culturale del nostro territorio. L'orario di apertura e chiusura delle case del Parco si differenzia a seconda delle stagioni: dalle 10 alle 18 nei mesi di marzo, aprile, maggio, dalle 10 alle 20 (fino alle 24 in concomitanza con le manifestazioni culturali organizzate dal comune di Marciana presso la Fortezza Pisana) nei mesi che vanno da giugno a settembre. L'ingresso è gratuito.

Riserva il Bottaccio
Il Bottaccio, con una superficie di circa 20 ettari, ricade per intero nella cassa di espansione del Rio Visona di Castelvecchio, che qui termina il suo corso. Le acque che scendono dai Monti Pisani, libere da inquinanti di rilievo, chiuse dalle arginature, permangono nel Bottaccio, almeno fino a quando lo spiccato regime torrentizio del Rio Visona lo consente, creando ambienti palustri e semipalustri di transizione al bosco. Ne consegue un ambiente costruito dall’uomo, ma che conserva tuttora forti connotati naturali. La geologia è quella del Lago di Bientina. In particolare il Bottaccio, situato ai piedi del conoide del Piano di Castelvecchio, corrisponde alla vecchia foce del Rio Visona e da ciò derivano suoli sviluppatisi su sedimenti alluvionali, da ghiaioso-sabbiosi a siltoso-argillosi, con pedogenesi disturbata dalle esondazioni ricorrenti. Il paesaggio si presenta ben diversificato e si possono individuare quattro differenti tipologie: la zona boscata, i prati umidi, i canneti ed i “chiari”, che concorrono a formare un variegato mosaico. Il Bottaccio è caratterizzato dalla presenza di un piccolo bosco planiziale costituito in prevalenza da Farnia (Quercus robur) e Ontano nero (Alnus glutinosa). Questa formazione vegetale ricorda le antiche foreste che ricoprivano le pianure europee e nello specifico può essere considerato, almeno nella fisionomia, come l’ultimo lembo rimasto, assieme al Bosco di Tanali, delle foreste che circondavano il Lago di Bientina. Sia pur nella sua limitata ampiezza e contornato da ambienti molto impoveriti, il Bottaccio conserva una elevata biodiversita e si connota come una vera e propria zona rifugio per la fauna. Al Cinghiale e ai Mustelidi, Donnola e Tasso, si accompagnano la Volpe, l’Istrice e numerosi roditori, tra cui il Ghiro, le arvicole e il Moscardino. Importante la presenza di anfibi, quali la Raganella, la Rana agile, il Tritone crestato e il Tritone punteggiato, con popolazioni di una certa consistenza numerica. Variegata di specie risulta anche la fauna entomologica, che annovera entita legate ad ambienti umidi come le due farfalle Lycaena dispar e Apatura ilia e il coleottero endemico Carabus clathratus antonellii. L’avifauna è caratterizzata soprattutto dalle specie migratorie che trovano nel Bottaccio un adeguato punto di sosta, ma anche le stanziali non mancano, come ad esempio la Poiana e il Picchio rosso maggiore.

Padule di Fucecchio
La Padule di Fucecchio ha un’estensione di circa 1800 ettari, divisi fra la Provincia di Pistoia e la Provincia di Firenze; se pur ampiamente ridotto rispetto all'antico lago-padule che un tempo occupava gran parte della Valdinievole meridionale, rappresenta tuttora la più grande palude interna italiana. La zona naturalisticamente più interessante è situata prevalentemente nei Comuni di Larciano, Ponte Buggianese e Fucecchio. Da un punto di vista geografico, il Padule è un bacino di forma pressappoco triangolare situato nella Valdinievole, a sud dell’Appennino Pistoiese, fra il Montalbano e le Colline delle Cerbaie. Il principale apporto idrico deriva da corsi d’acqua provenienti dalle pendici preappenniniche. L’unico emissario del Padule, il canale Usciana, scorre più o meno parallelamente all’Arno per 18 chilometri e vi sfocia in prossimita di Montecalvoli (PI). Il valore di quest’area è incrementato dalla sua contiguita con altre zone di grande pregio ambientale: il Montalbano, le Colline delle Cerbaie ed il Laghetto di Sibolla, collegato al Padule tramite il Fosso Sibolla. La Riserva Naturale del Padule di Fucecchio è dotata di strutture per la visita che comprendono anche un osservatorio faunistico realizzato tramite la riconversione di uno dei caratteristici casotti del Padule. Situato al limite tra la regione peninsulare di clima mediterraneo e quella continentale, il Padule ospita contemporaneamente piante adattate a climi diversi; nella Paduletta di Ramone, ai margini del Bosco di Chiusi, sopravvivono ad esempio il Morso di rana (Hydrocharis morsus-ranae) e la Felce reale (Osmunda regalis), che sono piante di clima caldo umido, e particolari muschi, chiamati sfagni (Sphagnum sp.), più propri di climi freddi del nord e discesi fin qui durante le ultime glaciazioni. Soltanto nella Paduletta, ed in poche altre aree del cratere palustre, si trovano ancora discrete estensioni della Grande carice (Carex elata), chiamata localmente "sarello"; questa pianta di origine nordica si sviluppa in "gerbi" (formazioni cespitose) formati da più individui. Fra i mammiferi è presente il Topolino delle risaie (Micromys minutus), il più piccolo roditore europeo, che si trova nel Padule di Fucecchio al limite meridionale accertato della specie.

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