Toscana geografia, fauna e flora

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Vegetazione naturale e coltivazioni
Simbolo della Toscana sono, soprattutto sulle Colline del Chianti, gli alti e slanciati cipressi, che caratterizzano fortemente il paesaggio della regione. Per anni, essi sono stati minacciati da un fungo, il seiridium cardinale, ma adesso, grazie alla manipolazione genetica, si è riusciti a rendere le piante resistenti a questo parassita. Vigneti ed uliveti sono inoltre presenti sia in quest'area, sia nei dintorni di Lucca, di Vinci e nella Maremma. In passato, fitti boschi ricoprivano la Toscana così come tutta l'Italia, anche se si iniziò a disboscare gia in eta pre-romana. Ancora oggi, folti castagneti caratterizzano la Garfagnana, mentre faggeti e querceti ricoprono l'Appennino Tosco-Emiliano, l'area di Vallombrosa e alcune zone del Monte Amiata. Molto compatta è la macchia mediterranea, una vegetazione arbustiva molto profumata, costituita da alloro e piante di fragole, origano e salvia, camomilla, ginestre, ginepro e cisti. La macchia ricopre aree estese della Maremma, delle Colline Metallifere e le propaggini del Monte Amiata, nonché le isole dell'Arcipelago Toscano e le Colline del Chianti. Antichi mandorli e alberi di fico sono presenti nella zona di Lucca, Firenze e ancora sulle Colline del Chianti. Crescono bene anche pini marittimi e alloro, cachi e tabacco, nonché fiori ornamentali quali rose, gigli e garofani (coltivati nelle zone di Pistoia e Pescia). Vengono inoltre piantate con successo varie specie di ortaggi, tra cui asparagi, carciofi, pomodori, patate, zucchine, melanzane e cavoli. Tra le caratteristiche prelibatezze della regione si annoverano i carnosi funghi porcini, che crescono nei boschi toscani (essi rappresentano il 25% della produzione italiana complessiva) e i pregiati tartufi.

mappa_Italia Fauna selvatica, pesca e allevamento
La Fauna Selvatica è scarsamente presente sul territorio. Tra le specie caratteristiche della regione rientrano cinghiali e fenicotteri rosa, lepri, fagiani, pernici e beccacce. Pollame, faraone, pecore, capre e bovini (varieta maremmana e chianina) rappresentano, invece, i tradizionali animali da allevamento. In Maremma, dove in passato vivevano spesso allo stato brado, vengono allevati anche cavalli, che in parete continuano a vivere liberi nel Parco dell'Uccellina. Fiumi e laghi ospitano vivai ittici e in prossimita delle foci si allevano piccole anguille. Negli anni '80 è stato inoltre avvito un allevamento mirato ai pesci d'acqua salata (lupo di mare, orata, sogliola). Tuttavia, queste pratiche vivaistiche, unite a tecniche di pesca controllata, non riescono in alta stagione a coprire l'intero fabbisogno, tanto che il pesce deve essere importato. mappa_Toscana

Fiumi e laghi
Tra tutti i fiumi e i corsi d'acqua presenti sul territorio, l'Arno, che nasce dal Monte Falterona (1.654 m.) a nord di Arezzo e raggiunge i 250 km. di lunghezza, è quello che caratterizza la geografia toscana in maniera più significativa. L'ampio bassopiano che esso attraversa, lungo il quale si concentra la massima densita di popolazione, taglia la regione per circa 200 km. a est e a ovest di Arezzo, passando per Firenze e Pisa fino a raggiungere il mare. La zona scarsamente popolata a sud-ovest, la costa della Maremma con la sua area originariamente paludosa, è attraversata dal fiume Ombrone con i suoi numerosi affluenti e canali: lungo 161 km., esso corre a sud di Siena, passando da Grosseto e sfociando infine nel mare. La verdeggiante subregione della Garfagnana, ricoperta di castagni, a nord di Lucca, è tagliata invece dal selvaggio fiume Serchio, lungo 103 km. La Toscana ospita sul suo territorio laghi di dimensione non particolarmente significativa, in gran parte di origine artificiale. Il più grande è il Lago di Massaciuccoli (o Puccini) presso Viareggio (appena 12 Kmq); nella zona sud si trova lo stretto Lago di Burano (circa 4 Kmq); a sud-est il Lago di San Casciano, che raggiunge al massimo una superficie di 3kmq e present numerose diramazioni; all'estremita settentrinale del canale di Chiana sono infine situati due bacini stagnanti, il Lago di Chiusi ed il Lago di Motepulciano, le cui dimendioni variano a seconda della stagione.

Montagne e colline
Generalmente si associa la Toscana ad un dolce paesaggio collinare. Ciò corrisponde in parte a verita; non bisogna tuttavia dimenticare che la conformazione della regione è in realta molto più varia: la Toscana è infatti ricoperta per il 70% circa di colline, per il 20% di montagne e solo per il restante 10% di pianure. La catena montuosa dell'Appennino Tosco-Emiliano, che raggiunge vette di 2.000 metri e ai cui piedi si ergono a nord-ovest le Alpi Apuane, occupa tutto l'arco settentrinale della regione. Di rara bellezza sono inoltre le Vallate della Lunigiana, della Garfagnana, del Mugello, del Casentino, del Valdarno, della Valdichiana. Nella zona del Chianti (altezza massima di circa 600 metri) si estendono vasti paesaggi collinari caratterizzati per il 50% da boschi e macchia e coltivati per il restante 50% a coltura mista, con orti, viti e ulivi. A nord-est si erge, presso Vallombrosa, il Pratomagno, alto 1.592 metri, mentre a sud campeggia l'onnipresente Monte Amiata (1.738 metri). A sud-ovest di Siena sono situate le Colline Metallifere, risalenti alla prima era terziaria (fino a 1.000 metri) Esse sono ricche di sabbie e argille e hanno particolarita geomorfologiche che creano un'importante attivitageotermica famosa con il nome di soffioni di Larderello. Ancora più a sud iniziano le colline boscose della regione maremmana, che prosegue lungo la costa: un tempo essa era paludosa e malsana e fu bonificata solo intorno alla meta del XIX secolo. Le isole sono, ad eccezione di Pianosa, montagne e ricoperte di macchia; l'Elba è particolarmente ricca di minerali.

Crete e balze
Normalmente si definisce terreno collassato quel terreno disgregato sul quale l'acqua piovana scorre senza penetrare e disperdersi. Contrariamente a quello che si puo' pensare, tuttavia, né le crete (il nome deriva dalla conformazione argillosa del terreno) a sud-est di Siena, né le balze presso Volterra sono il risultato del disboscamento e della successiva erosione: questi terreni sono semplicemente per loro stessa natura troppo aspri per poter essere utilizzati con successo per l'agricoltura. Nei periodi di siccita, nel terreno argilloso delle crete si aprono profonde fessure; quando piove, queste subiscono rapida erosione e la terra rimane crepata. A differenza delle scoscese balze di tufo, le crete presentano forme collinari tondeggianti. Qui si pratica la coltura dei cereali, la cui qualita lascia tuttavia a desiderare. Più promettenti sembrano invece i risultati ottenuti con gli ulivi, coltivati con successo da qualche anno.

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